I
sigilli medievali furono di argento, di forma circolare e con un
diametro di circa tre centimetri. Più raramente furono usati sigilli
ovali (“a mandorla”) come derivazione di sigilli usati in epoca romana o
proto medievale. La cura riservata a questi oggetti fu quasi maniacale:
i sigilli erano conservati in borse di cuoio rigido con serrature a due
o tre chiavi. Il contenitore seguiva il proprietario del sigillo in
ogni suo spostamento, il quale per farne uso spesso doveva ricorrere
all'uso di controchiavi per aprire la borsa. Inoltre era contemplato
l'uso di contro-sigilli, di norma incastonati in anelli e con dimensioni
inferiori, i quali secondo gli obiettivi avrebbero dovuto preservare le
bollature dalle eventuali contraffazioni.
Al sigillo era legato
l'uso della cera per l'impronta che, di regola, era fabbricata o
miscelata dallo stesso proprietario con differenti colorazioni, secondo
la natura dell'atto stilato da marcare. Era usato il colore verde per
gli atti scritti in originale, ed il marrone per le copie. La cera rossa
riguardava gli atti amministrativi o giudiziari, quella nera per
dichiarazioni di ostilità e per i litigi, la cera gialla infine era
impiegata nella corrispondenza ordinaria.
I sigilli dell'Ordine
Templare furono spesso differenti dagli altri in uso nel Medioevo. Essi
presentano una duplice simbologia: una era connessa alla carica del
dignitario proprietario del sigillo, l'altra era riferita al significato
iniziatico connesso alla carica stessa. Questa, a sua volta era
indicata nel relativo contro-sigillo il quale, se usato, avrebbe dovuto
conferire all'atto stilato anche virtù apotropaiche all'estensore dello
scritto.
Sul sigillo dell'Ordine compaiono vari i simboli che erano
importanti per i fratelli, come per esempio due cavalieri in sella allo
stesso cavallo, un edificio con una cupola e un agnello. Nei medioevo,
quando la maggior parte della popolazione era analfabeta, ai documenti
ufficiali veniva apposto un sigillo al posto della firma, come prova
visiva e concreta della loro validità. La simbologia dell'Ordine
ricordava ai membri i suoi obiettivi e, al tempo stesso, pubblicizzava
la sua opera tra quanti, da esterni, facevano affari con i Templari o
che, semplicemente, vedevano ii sigillo durante il loro lavoro. Il
problema di questi simboli é che andavano interpretati e gli estranei
non erano sempre sicuri del loro significato. L'agnello era, ovviamente,
"l'Agnello di Dio", Gesù Cristo al cui servizio era votato l'Ordine. La
cupola poteva rappresentare quella della Basilica del Santo Sepolcro,
il tempio più importante della cristianità, che era stato primo luogo
d'incontro del Templari e che l'Ordine proteggeva. Ma il significato dei
due cavalieri in sella allo stesso cavallo era oscuro per gli estranei:
un contemporaneo scrisse che serviva a ricordare che, agli inizi,
l'Ordine era cosi povero che i fratelli non potevano permettersi un
cavallo ciascuno; un altro scrisse invece che rappresentava la carità
dell'Ordine: un cavaliere aveva salvato un confratello, ii cui cavallo
era stato ucciso in battaglia. La prima interpretazione sembra la più
attendibile.